Una corona di pini alti e sottili orla la spiaggia candida, specchiandosi in un mare dalle calde acque trasparenti. La barriera corallina tutto intorno è piena di vita, e nella baia, quando la marea scende rimangono presi come in un acquario centinaia di pesci.
Benvenuti in capo al mondo. Benvenuti in Nuova Caledonia.
La Nuova Caledonia si trova nell’Oceano Pacifico, al largo delle coste dell’Australia; è una collettività francese d’oltremare, di fatto facente parte della République; così, dopo una gita nella foresta tropicale potreste sbocconcellare macarons in una raffinata patisserie; oppure bere un bicchiere di vino bordeaux in compagnia dei cowboy della costa ovest dell’isola, i Broussard, che vivono allevando bestiame in grandi fattorie risalenti ai tempi dei primi coloni. Un ovattato paradiso terrestre dove fa bel tempo tutto l’anno; e che tuttavia per quarant’anni è servito da colonia penale.
Forse sono questi contrasti a rendere vagamente surreale l’atmosfera di queste isole a cavallo del Tropico del Capricorno, cullate dagli Alisei e ancora indisturbate dal turismo di massa.
Ecco qualche motivo per visitare la Nuova Caledonia e – infallibilmente – innamorarsene:
La varietà dei paesaggi
La bellezza surreale dell’Isola dei Pini è solo un esempio della ricchezza di splendide vedute della Nuova Caledonia. Tutto l’arcipelago delle Isole della Lealtà, a est dell’isola principale, riserva paesaggi splendidi, che alternano spettacolari scogliere a spiagge bianche, grotte e foreste, la bellezza zen della Baia di Upi e le antiche piantagioni di vaniglia di Lifou.
La costa ovest è la Brousse, sulle cui vaste praterie pascola il bestiame dei proprietari terrieri dell’isola, oggi come 150 anni fa. La zona nord, più arida, offre paesaggi quasi marziani, di terra rossa e cielo azzurro; mentre a sud la prateria si popola di fattorie e la costa è il regno delle mangrovie.
L’est raccoglie gli umidi venti oceanici e ospita una vegetazione rigogliosa, fondali marini di straordinaria bellezza, ed è popolata per lo più dai Kanak, la popolazione melanesiana indigena della Nuova Caledonia.
I grandi spazi
Qui ci troviamo al di fuori delle rotte turistiche più battute e a 20.000 km dall’Italia. Ancora in pochi scelgono di visitare la Nuova Caledonia le sue spiagge sono poco affollate, le strutture ricettive sono semplici e poco numerose, e in molte comunità è possibile essere ospitati direttamente dagli abitanti, che siano i cowboy della Brousse o i Kanak nei loro villaggi di capanne coniche.
Gli unici suoni ad accompagnare le giornate sono il soffio degli Alisei e lo sciabordio delle onde… e l’occasionale buffo richiamo del Kagou, una delle 22 specie di uccelli endemiche che fanno parte dell’incredibile varietà dell’ecosistema neocaledoniano.
L’unicità di natura e cultura
Tre quarti delle specie di flora e fauna della Nuova Caledonia possono essere trovate esclusivamente qui. Simbolo di questa unicità sono il già citato Kagou e il geco ciliatus, oltre alle migliaia di specie marine che vivono nelle acque circostanti. Anche la flora dell’isola non ha uguali in nessuna parte del mondo e comprende veri e propri fossili viventi. Come l’Amborella, che fioriva già 120 milioni di anni fa e rappresenta una delle più antiche piante con i fiori ancora esistente, e le conifere Araucaria, fra cui i bellissimi pini colonnari, un tempo diffusi su tutto il pianeta e di cui oggi non rimangono che 19 varietà.
La popolazione di appena 245.000 persone vede convivere i Kanak, ancor oggi orgogliosamente legati al proprio retaggio e alle proprie tradizioni; i discendenti dei primi coloni francesi, i Caldoche, e gli “ultimi arrivati”, spesso persone che dalla madrepatria lavorano per le istituzioni e le imprese nella capitale Nouméa.
Anche la cucina rispecchia questo mosaico composito: fra delizie tipicamente francesi e tentazioni fusion spicca il bougna, tipico piatto kanaki preparato avvolgendo in foglie di banano ortaggi e frutti insieme a carne o pesce, il tutto annaffiato di latte di cocco e messo a cuocere sotto la cenere.
E questo non è che un quadro a grandi pennellate: visitare la Nuova Caledonia vuol dire godersi le tantissime opportunità di sport all’aperto, dalle gite a cavallo al trekking, dalle immersioni agli sport acquatici, indulgere nei piaceri della buona tavola e anche scoprire chicche di architettura contemporanea – come il Centro culturale Tjibaou disegnato da Renzo Piano. Visitando la Nuova Caledonia troverete tante cose da fare e da scoprire, molto più di una vacanza di sole e mare.